Un 2023 iniziato nel segno dell’Intelligenza Artificiale e di quel chabot sviluppato e rilasciato da OpenAi, che tanto dibattito sta creando, dividendo la critica.
ChatGPT è un potentissimo chabot, questo innegabile. Un modello linguistico di grandi dimensioni messo a punto con tecniche di apprendimento automatico, ottimizzato con l’apprendimento supervisionato per essere utilizzato come base per la creazione di altri modelli di machine learning. Impressionanti le sue capacità.
Disarmante quando lo utilizzi: sembra proprio di stare a dialogare con un essere umano, nonostante sai benissimo che non è detto che tutte le cose che scrive, siano oro colato. Ma ChatGPT è qualcosa di talmente innovativo, che va oltre i suoi scopi.
Per il momento è gratuito, ma visto il clamore che sta facendo, OpenAI avrebbe già pensato a come monetizzare quei milioni di utenti che quotidianamente lo stanno utilizzando. Facendone sempre più un abuso.
ChatGPT è stato, per il momento, bandito in primis negli Stati Uniti, nelle scuole pubbliche di New York (e altre città degli USA hanno seguito l’esempio della Grande Mela), out anche in Australia, a partire dalla seconda parte di annata scolastico.
Come barare con il chatbot
Il motivo è semplice, praticamente acclarato che aiuti gli alunni a barare. Come? Basta digitare una richiesta, che il chabot di OpenAi può scrivere un tema scolastico con una grammatica pressoché perfetta, comporre una canzone? Nessun problema. Può perfino creare uno stupido scherzo in pochi secondi.
La testimonianza di ciò che sta facendo ChatGPT di nocivo arriva dal South Carolina, da un assistente professore di filosofia alla Furman University. “Mi sono accorto di qualcosa di profondamente diverso in un mio studente, quando ha cominciato a parlarmi di un filosofo in un modo che non mi sarei aspettato che la classe sapesse – rivela l’assistente a Euronews – gli scritti erano stati plagiati”. Il software di OpenAI sta causando un bel po’ di problemi, soprattutto a scuola e nel mondo mondo accademico. Ma, tema ancora più preoccupante, è l’utilizzo di ChatGPT, utilizzato sempre più per generare fake news.
Sam Altaman, uno dei co-fondatori di OpenAi insieme a Elon Musk, difende a spada tratta il suo gioiellino, anche se ammette che ChatGPT va ulteriormente migliorato. “Lo uso io stesso per imparare cose nuove e lo trovo più coinvolgente di altri modi di apprendere assicura – preferisco lasciare che ChatGPT mi insegni qualcosa piuttosto che leggere un libro di testo. Il mondo sta cambiando e tutti noi dobbiamo imparare ad adattarci. Posso capire perché gli educatori si sentono così, lo vedremo presto in molti altri campi, ma ChatGPT è il miglior tutor che un bambino possa avere”.