Se su Apple Car si viaggia con il freno a mano tirato, e per il primo iPhone foldable non ci sono notizie da ultim’ora, il colosso di Cupertino sta sgasando in altri segmento di mercato.
Il 2022 è stato l’anno dell’ulteriore crescita dell’Intelligenza Artificiale, sempre più presente in ogni campo hi-tech. Apple la sta sfruttando per un qualcosa da abbinare a grandi e piccini, correndo con il piede sull’acceleratore verso un nuovo business.
Così mentre openAI da spaccando con le sue ChatGPT e Dall-E 2, l’azienda il cui CEO è Tim Cook si concentra sugli audiolibri (in inglese), come quelli dell’autore Mona Ingram: la novità clamorosa è che il narratore non è un essere umano, ma un algoritmo figlio proprio dell’Intelligenza Artificiale.
“Sempre più amanti dei libri ascoltano gli audiolibri, eppure solo una frazione dei libri viene convertita in audio, lasciando milioni di titoli inascoltati”. Apple si spiega così: “Molti autori, in particolare autori indipendenti e quelli associati a piccoli editori, non sono in grado di creare audiolibri a causa del costo e della complessità della produzione”.
Ed è qui che entra in gioco la narrazione digitale di Apple Books, che rende la creazione di audiolibri più accessibile a tutti, aiutando gli utenti a soddisfare la crescente domanda mettendo a disposizione degli ascoltatori un maggior numero di libri. Insomma, quantità unita alla qualità di una voce narrante che sembra tutto, tranne che un algoritmo figlio dell’Intelligenza Artificiale.
Un potenziale da 35 miliardi di dollari
La narrazione digitale di Apple Books riunisce la tecnologia avanzata di sintesi vocale con il lavoro importante di team di linguisti, specialisti del controllo qualità e ingegneri audio per produrre audiolibri di alta qualità da un file ebook. Apple è stata a lungo in prima linea nella tecnologia vocale innovativa e ora l’ha adattata per la lettura di lunga durata, lavorando a fianco di editori, autori e narratori.
I titoli narrati digitalmente da Apple sono un prezioso complemento agli audiolibri narrati professionalmente, ma aiuteranno a portare l’audio a quanti più libri e quante più persone possibile. “Apple Books – proseguono da Cupertino – rimane impegnata a celebrare e mostrare la magia della narrazione umana e continuerà a far crescere il catalogo di audiolibri narrati dall’uomo”.
C’è profumo di business, comunque, nell’aria. Apple a quanto pare ha preso alla lettera quanto evidenziato da degli analisti, secondo cui il settore degli audiolibri ha un potenziale da 35 miliardi di dollari, entro il 2030.