Arriva dal futuro come Terminator, ma può mutare forma e fare cose Aliene
A fine anni ’80, inizio ’90, andava di moda una metafora con uno dei personaggi iconici creati da James Cameron. Ricorrente la frase: “Ma chi sei, Terminator”? A quanto pare, ora è realtà.
Nel classico di fantascienza di James Cameron, Terminator 2: Judgment Day, l’iconico robot assassino di Arnold Schwarzenegger, il T-800, affronta un modello di nuova generazione, interpretato da Robert Patrick. Questo Terminator aggiornato si rivela piuttosto difficile da disabilitare o sfuggire, principalmente a causa del suo corpo in metallo liquido, reso da effetti speciali rivoluzionari al momento dell’uscita del film nel 1991.
A distanza di più di trenta anni, un team della Carnegie Mellon University potrebbe aver scritto un’altra storia. Stavolta senza fantascienza, ma nel mondo reale. Da Hong Kong, infatti, le diavolerie di un robot umanoide hanno fatto il giro del mondo, finendo non solo sulla prestigiosa rivista Matter, ma lasciando a bocca aperto per un video virale.
Un nuovo studio condotto dai ricercatori della Carnegie Mellon University ha davvero creato un qualcosa di molto simile al “cattivo” di Terminator 2, anche se con dimensioni notevolmente più piccole. Il team è riuscito a mostrare un minuscolo robot simile a un lego che può passare da uno stato di materia all’altro, usando solo il potere dei magneti.
“Da un lato rendono il materiale reattivo a un campo magnetico alternato, in modo che sia possibile scaldare il materiale per induzione determinandone il cambiamento di fase. Dall’altro lato, le particelle magnetiche danno al robot la capacità di muoversi in risposta al campo magnetico”. Così parlò Carmel Majidi, ingegnere meccanico della Carnegie Mellon University.
La fonte di ispirazione
Ovviamente il team di scienziati non si sono ispirati all’epica saga di James Cameron, piuttosto sfruttano il gallio, un elemento chimico di numero atomico 31, un metallo raro, tenero e di colore argenteo. Non a caso esso è molto fragile a temperatura ambiente e il suo punto di fusione è di 29,76 °C, dunque può fondere se la temperatura dell’ambiente in cui si trova è di circa 30 gradi o se tenuto in mano. Quando fonde diminuisce il suo volume e quindi aumenta la sua densità.
Gallio arricchito con particelle magnetiche, nasce da qui quel robot che fa impressione. Per la creazione sono stati utilizzati polimeri a cambiamento di fase, incorporati con microparticelle magnetiche. I polimeri vengono fusi da fonti di calore esterne, come i laser, mentre le microparticelle guidano il cambiamento di forma se esposte a un campo magnetico.
Questi robot vengono descritti così dagli autori: “Sono macchine solide e quasi solide con limitata adattabilità morfologica o sono liquide o pastose con bassa resistenza meccanica, scarsa integrità meccanica, scarsa controllabilità e bassa velocità di locomozione”. Il team ha rapidamente superato questi test fisici esplorativi per mostrare le potenziali applicazioni dei robot. Il resto verrà da sé.