Il prezzo del gas scende, ma il sostegno dello stato rimane forte anche per il 2023. Confermate le misure in vigore più qualche novità. Grazie ai prezzi ridotti, si abbasserà la quota da stanziare per gli aiuti: anziché i 20 miliardi di euro dell’ultima Legge di Bilancio ne basteranno 5.
Il caos dell’innalzamento dei prezzi delle materie prime ha messo lo stato in una posizione di primo piano per quanto riguarda il sostegno alle famiglie più colpite. I costi delle bollette, infatti, sono schizzate alle stelle, e solo l’intervento statale ha potuto attutire la situazione. Le buone notizie, ora, sono due: la prima è che la materia gas sta subendo una riduzione del prezzo; la seconda è che, nonostante l’abbassamento, lo stato continua a fornire aiuti alle famiglie.
Per farlo dovrebbe stanziare 5 miliardi di euro, una netta riduzione rispetto ai 20 dell’ultima Legge di Bilancio dovuta al minor costo del gas. Questo budget servirà per coprire le spese delle misure che sono già in vigore e che continueranno ad esserlo nei prossimi mesi. Oltre a questo, ci saranno anche alcune novità. Il Bonus Sociale viene rinnovato e potenziato, arrivando a toccare tutte le famiglie con Isee fino a 15.000 euro: l’operazione coinvolgerà il numero di 4,5 milioni di unità familiari.
Le misure del governo per il caro bollette
Il gas vedrà un’Iva ridotta del 5% e nessun onere di sistema. Questi invece saranno conteggiati nella spesa relativa all’elettricità, ma sono stati preannunciate misure in fase di studio per attutire anche qui il prezzo. Ad ottobre, poi, è previsto l’arrivo di un Bonus “Termico”, che coinvolgerà ogni famiglia senza distinzione di reddito. La mossa servirà per compensare la spesa nel caso in cui il prezzo del gas dovesse superare una soglia predefinita. Intanto il ministro Giorgetti ha annunciato che è in fase di studio anche una soluzione per i cosiddetti “esodati” in relazione al Superbonus.
La questione irrisolta è quella dei crediti incagliati, mentre sono salvi caldaie, infissi e sconti su barriere architettoniche. Il senso è quello di andare incontro a quelle imprese a quelle famiglie che si sono gettate nella mischia pensando alla gratuità per tutti. In generale, però, è sempre il ministro Giorgetti ad affermare che difficilmente rivedremo un Superbonus al 110%. Insomma, la partita è aperta e il decreto si attende sul tavolo del Consiglio dei Ministri il 28 marzo.