Non passa giorno che non si parli, un po’ ovunque, del chatbot del momento. ChatGPT continua a dividere.
Sta catalizzando un mondo intero, sia quello reale che virtuale. Ne parlano tutti: addetti ai lavori, ma anche quotidiani che non sono soliti addentrarsi nei meandri della tecnologia e dell’Intelligenza Artificiale, nello specifico. OpenAI ha deciso di andare avanti con il suo ambizioso progetto, non curante degli ostacoli che sta trovando sul suo cammino, li sta aggirando come se nulla fosse, convinto che ChatGPT sia il futuro.
In tal senso va inquadrato GPT-4, il modello di intelligenza artificiale più potente e impressionante mai prodotto dalla società di ricerca (per il momento) che vede fra i suoi fondatori Elon Musk (e ti pareva) e Sam Altman, quest’ultimo attualmente amministratore delegato.
Nelle intenzioni dei suoi sviluppatori, il nuovo sistema potrà superare l’esame di abilitazione, risolvere enigmi logici, perfino creare una ricetta nata dagli avanzi alimentari, sulla base di una semplice foto, per esempio, del frigorifero. Tanta roba, almeno nelle intenzioni.
La realtà per il momento è ben altra. GPT-4 è una macchina per creare testo. Brava, per carità, capisce e ragiona sul mondo. Se gli dai le giuste coordinate (primo intoppo) potresti essere pronto per un esame di avvocato, una perizia biochima (previo info dettagliate, potrebbe addirittura aiutarti a diventare il più grande narratore di barzellette. Ma fra il dire e il fare c’è di mezzo un mare… di problemi.
Problemi di affidabilità
E’ lo stesso OpenAI a fare il pompiere e spegnere i facili entusiasmi, quelli di chi pensa di aver risolto tutti i suoi problemi. “Fra GPT e GPT-4 potrebbe essere sottili differenze”. Primo input: i passi in avanti di OpenAI sono in realtà dei passettini: poco o nulla di nuovo rispetto a quello che si sapeva. “Le differenze emergono quando la complessità dell’attività raggiunge una certa soglia – GPT-4 è più affidabile, creativo e capace di occuparsi di istruzioni molto più articolate di GPT-4″.
Secondo problema, forse il più grande. Un po’ come la Ferrari, l’evoluzione di ChatGPT non è ancora affidabile, per stessa ammissione dei suoi sviluppatori, che hanno messo le mani avanti. “Ci sono ancora degli errori di ragionamento, una sorta di allucinazione dei fatti, il sistema non è ancora affidabile”.
ChatGPT-4 ha cominciato a ridurre quelle allucinazioni tendenti alla fantasia più totale. Magari sarà la scoperta del secolo, ma per il momento è un’ideona che lascia un po’ il tempo che trova, su cui non ci si deve fare grande affidamento, si rischia seriamente la credibilità.