Col caro bollette, il problema del riscaldamento nelle case è diventato la strettissima attualità. Tanto che i cittadini non sanno cosa sia meglio: tenere i termosifoni spenti, o rischiare di pagare conti salatissimi.
Sicuramente si tratta di scegliere il male minore, tra diverse scelte che vanno oltre la mera decisione di accendere o meno i termosifoni. Infatti c’è una eventuale terza chance da prendere in considerazione per non ammalarsi a causa del freddo.
Ci sono infatti a disposizione i nuovi condizionatori “next-gen”, ovvero di nuovissima generazione, che a livello tecnico e tecnologico possono assolutamente sostituire, senza tema di nuocere alla salute degli inquilini, i classici termosifoni in ghisa.
Sicuramente la modalità con cui riscaldano è differente rispetto a quella dei classici termosifoni, nel senso che i condizionatori a pompa di calore elettrici hanno tempi diversi per riscaldare e poi conseguentemente raffreddare la casa nel momento in cui vengono spenti, ma di sicuro possono raggiungere uno scopo condiviso da molte persone. E non è poi detto, oltretutto, che consumino necessariamente più di quanto faccia un classico termosifone in ghisa attaccato alla caldaia centrale di un appartamento o di un condominio.
Termosifone vs. fan coil: cosa è meglio?
Fatto il dovuto confronto tra un termosifone in ghisa di vecchia generazione e un condizionatore di nuova concezione sono emerse delle considerazioni molto interessanti che hanno portato a una conclusione abbastanza soddisfacente rispetto a quale dei due dispositivi casalinghi consumi di più rispetto all’altro, soprattutto in questo specifico periodo storico.
Certamente non è possibile fare una stima precisa e puntuale di quanto effettivamente sia il consumo di un termosifone in una giornata media o di un condizionatore, ma ci sono alcune variabili da tenere in considerazione che possono aiutare a fare una stima di massima. Intanto va considerato che un condizionatore scalda l’ambiente in maniera più veloce e repentina dal momento in cui viene acceso, e altrettanto repentinamente l’ambiente si fredda quanto viene spento.
Dal canto suo un termosifone ha necessità di più tempo per iniziare a scaldare in maniera apprezzabile un ambiente di ampiezza media, ad esempio 45 metri quadri, per fare una media abbastanza ponderata. Quindi, per deduzione logica, sarà molto più conveniente utilizzare un condizionatore a pompa di calore per scaldare l’ambiente in giornate in cui si sta a casa per poche ore, dal momento che il caldo arriva velocemente nei primi minuti di accensione ed è poi facile mantenerlo fino a che il fan coil resta acceso.
Invece sulla lunga distanza della giornata, è sicuramente meglio tenere acceso il termosifone per qualche ora e, nel momento in cui si valuta che sia meglio spegnerlo, sicuramente la temperatura non scenderà così di botto permettendo di mantenere il calore della casa.