L’obsolescenza programmata potrebbe subire un grave colpo. C’è il disegno di legge UE per le riparazioni post garanzia. La mossa servirebbe per dissuadere i produttori nella creazione di strumenti che possano deperire presto e che costringano i consumatori ad acquistarne di nuovi. Ecco cosa sappiamo finora.
Il ciclo di vita di un prodotto è un aspetto importantissimo per il marketing di ogni azienda. Ogni fase che il prodotto passa dal momento del suo lancio fino al ritiro dal mercato deve essere seguita con attenzione. L’arma principale per generare più vendite e, di conseguenza, un maggior guadagno è quella di abbreviare in maniera ragionevole il ciclo di vita del prodotto, in modo che i consumatori siano costretti a spendere soldi per sostituirlo.
La pratica non è di per sé scorretta, e nel mondo del marketing lo scopo è stato raggiunto in molti modi diversi in base al settore e alle caratteristiche del prodotto. Nel reparto tecnologico, però, spesso e volentieri si creano prodotti che dopo un po’ risultano obsoleti. Per questo motivo si parla di “obsolescenza programmata” da parte delle aziende, le quali creano strumenti con cicli di vita brevi in modo da poterne vendere altri il prima possibile. Un disegno di legge dell’Unione Europea, però, sta facendo tremare le industrie che si basano su questo concetto.
Riparazioni anche dopo la garanzia: come l’UE combatte l’obsolescenza programmata
Il nuovo disegno di legge proposto dalla Commissione Europea ha come obiettivo quello di rendere più economiche e semplici le riparazioni che avvengono una volta superato il periodo legale di garanzia. L’obsolescenza, infatti, causa anche una maggiore dispersione di materiali elettronici che vengono così buttati anzitempo. Per questo tutto ciò si riconduce alle intenzioni del Green Deal. L’evidenza che sta alla base di questa mossa è che secondo Bruxelles finora le aziende hanno puntato più sulla sostituzione che sulla riparazione.
Si prevede perciò la creazione di una piattaforma digitale in grado di mettere in comunicazione consumatori e servizi di riparazione, in modo da comparare le offerte e aprire alla competizione del mercato. Secondo le stime, questa legge dovrebbe garantire nei prossimi 15 anni un risparmio di 15,6 miliardi di euro per i produttori e i venditori, mentre per i consumatori sarebbero addirittura 176,5 miliardi. Non solo economia, ma anche ambiente: nello stesso periodo si produrranno 18,5 milioni di tonnellate di gas serra e 3 milioni di tonnellate di rifiuti in meno.