Disastro TikTok, ora saranno guai: questa ammissione distruggerà il social per sempre?
Non è un periodo florido per il gigante dei social. Niente di grave, per carità, ma fra i soliti attacchi statunitensi, le pressioni dell’UE e il sorgere di nuove realtà, come BeReal, TikTok non è più il TikTok che ha dettato legge negli ultimi anni.
Arriva anche un’altra nube a oscurare la luce del social dei social, sotto accusa anche per il suo algoritmo, che non sembrerebbe così infallibile e soprattutto equo, come ByteDance si è sempre vantata in questi anni.
Secondo un’indagine riportata all’attenzione globale, i dipendenti di TikTok avrebbe accesso a una funzione segreta di “riscaldamento”, che è essenzialmente un grande pulsante rosso per ottenere la tanto ricercata attenzione, che in un mondo un po’ tech un po’ smart si chiama: essere virali.
Fin qui, in teoria, nessun problema. Ma questo sotterfugio che avrebbe in mano TikTok, si ripercuote sui suoi milioni, milioni, e ancora milioni di utenti, ignari di quella funzione segreta, almeno fino ad oggi. Che farebbe sì che TikTok, premendo quel pulsante, potenzierebbe a suo piacimento un determinato contenuto.
“La funzione di riscaldamento si riferisce all’aumento dei video nel feed For You attraverso l’intervento operativo per ottenere un certo numero di visualizzazioni video“. Il Forbes ha focalizzato la sua indagine sul documento interno di TikTok, chiamato MINT Heating Playbook.
Il dubbio resta tale: porte aperte allo spionaggio?
“Le visualizzazioni video totali di video riscaldati – si legge – rappresentano gran parte delle visualizzazioni video totali giornaliere, circa l’1-2 percento, il che può avere un impatto significativo sulle metriche fondamentali complessive“.
Intendiamoci, questo pulsante segreto rosso non è soltanto un’esclusiva di TikTok, ce l’hanno più o meno tutte le società di social media, consentono anche agli utenti di sapere se e quando quel pulsante è stato utilizzato. Il problema evidenziato dal report del Forbes, va oltre.
Si punterebbe il dito nei confronti del social dei social perché non sarebbe riuscito a offrire la stessa trasparenza degli altri, il che non è un ottimo aspetto per un’azienda attualmente sottoposta a revisione della sicurezza nazionale, che va ad aggiungersi al grande capo di imputazione di un TikTok che terrebbe costantemente la porta aperta allo spionaggio verso i dati personali di giornalisti, politici, personaggi pubblici e, volendo anche di utenti normali.