Dite addio alle SIM ed alle eSIM: a breve solo così potrai avere un numero di cellulare

Qualcomm introduce le iSim – NewsCellulari.it

Il processo di digitalizzazione non investirà solo SPID e carte d’identità elettronica, a breve bisognerà adattarsi anche a non avere più una SIM card, cambieranno anche le eSIM di nuova generazione cambieranno il concept.

O così, o nulla. Non ci saranno grandi possibilità. Apple una delle prime case di smartphone a capire il trend in cui si stava andando. Tant’è che sui nuovi Melafonini sono spariti i “cassettini” dove si alloggiavano le card.

Qualcomm ha dato una bella sgasata nella corsa alla digitalizzazione delle SIM. Direttamente da Barcelona, in collaborazione con Thales, ha annunciato al Mobile World Congress 2023 la certificazione della prima iSIM distribuibile commercialmente sulla piattaforma mobile Snapdragon 8 Gen 2.

L’idea di base sarà quello di sostituire l’avanzato modulo integrato di identificazione dell’utente alla SIM elettronica (eSIM) attualmente presente negli smartphone premium di Apple, Samsung, Google e pochi altri. Sì, anche la eSIM, quella ha sostituito la vecchia SIM fisica che esiste dal 1991, quando Giesecke & Devrient ne produsse 300 per l’operatore di telefonia mobile finlandese Radiolinja.

La sostituzione di una SIM fisica con una programmabile, sia essa eSIM o iSIM, è pensata per offrire una maggiore flessibilità per gli utenti, che potranno con l’ausilio di un’app passare rapidamente da un operatore di telefonia mobile all’altro.

Una migliore esperienza utente

Gli smartphone con due eSIM (o una eSIM + 1 SIM fisica) hanno la possibilità di utilizzare due diverse reti mobili. Ciò offre a chiunque la possibilità di cambiare rete mentre si spostano da un’area geografica all’altra o di utilizzare una rete per un servizio (come voce e messaggistica) e l’altra rete per un servizio diverso come i dati 5G.

Qualcomm Snapdragon – NewsCellulari.it

Le iSIM, come eSIM, supporteranno anche il provisioning remoto per consentire un altro vantaggio. L’eSIM è integrato nello smartphone, ma occupa comunque spazio prezioso all’interno del dispositivo, in quanto è un componente separato. Un iSIM, che fa parte del processore principale del telefono, libera lo spazio che sarebbe stato occupato da un eSIM separato. Ciò significa potenzialmente costi dei componenti leggermente inferiori per l’OEM dello smartphone, semplificando l’implementazione rispetto all’eSIM sui dispositivi. E magari non ci saranno più prezzi più alti. Magari.

A prescindere dai costi, è un’idea sensata, che ha un perché: l’interno di uno smartphone ha uno spazio sempre più limitato da processori: memoria, antenne, sensori e altri componenti. Rimuovendo l’eSIM in un dispositivo, porterà più spazio per miglioramenti di batterie (per esempio) o altri componenti. Insomma una migliore esperienza utente.

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