Elettricità meno cara anche in Italia: la svolta arriva da questa tecnologia, ma c’è un grosso problema
Il nucleare è un argomento discusso da decenni. La Francia ha voluto proporre un coordinamento tra vari Paesi: l’Italia ha rifiutato.
Il tema dell’energia è un tema che attanaglia l’umanità da secoli ormai. Un fabbisogno in costante crescita ha bisogno di fonti che sappiano soddisfarlo, ma anche di un impatto sulla natura che risulti ben controllato. Oggi, d’altronde, sappiamo tutti benissimo quanto l’essere umano stia impattando sull’ambiente circostante. Ne vediamo i segni dappertutto, dagli eventi estremi che aumentano in frequenza, alle variazioni inattese del clima. Tutto questo ha una portata devastante sul piano della sostenibilità e sul futuro stesso dell’umanità.
Uno dei sotto-temi che fanno parte di questo grande gruppo è quello dell’energia nucleare. Da sempre molto discussa, ci sono alcuni Paesi che, non potendo contare su giacimenti di petrolio o gas naturale, hanno deciso di sfruttare la tecnologia del nucleare per portare l’energia a tutti i cittadini. Tra questi uno dei maggiori utilizzatori di questa fonte è la Francia. I transalpini, poco tempo fa, hanno proposto una sorta di coordinamento internazionale europeo sul nucleare, per poter sviluppare una sinergia comunitaria sul tema. Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Pichetto Fratin, ha però declinato l’invito per l’Italia, che così non attenderà agli incontri fissati a Stoccolma.
La Francia propone, l’Italia rifiuta
Secondo le parole di Parigi, l’incontro è destinato a discutere a livello di comunità europea del ruolo del nucleare nella ricerca della neutralità dal carbonio. Non tutti i Paesi dell’Unione Europea sono stati invitati: la proposta è stata accolta da Finlandia, Paesi Bassi, Bulgaria, Croazia, Svezia, Repubblica Ceca, Slovenia, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Romania. L’alleanza nucleare, secondo i francesi, è un punto integrante e decisivo da sviluppare in parallelo alla diffusione delle tecnologie per l’energia rinnovabile. Altri, però, vedono questa mossa come una strategia anti-teutonica per scavalcare la leadership della Germania.
Ciò che rimane in evidenza sono gli schieramenti che appaiono sempre meglio delineati sul tema del nucleare: da una parte la Francia, che ne fa un grande uso interno; dall’altra Germania, Spagna e Austria contrarie. C’è da dire che a livello continentale, il nucleare è compatibile con gli investimenti indetti dalla Commissione Europea per la transizione energetica ed ecologica. La posizione dell’Italia non è ancora netta, una mossa che suggerisce una certa fedeltà alla tradizione del nostro Paese. Insomma, il tema rimane acceso e comincia a prendere i risvolti di una storia di strategia politica internazionale.