Tra tutti gli elettrodomestici che consumano ce n’è uno che spesso non viene considerato: il ferro da stiro.
Con l’aumento indiscriminato dei costi, è normale cercare di aumentare la soglia di attenzione verso i consumi. Dopo tutto è il nostro periodo storico. Tutto è cominciato con la pandemia da Covid-19 e i conseguenti lockdown in giro per il mondo. Le possibilità di contagio hanno frenato qualsiasi filiera industriale, compresa quella delle materie prime. Un caso eclatante è stato quello dei semiconduttori, diventati letteralmente introvabili sul mercato.
Una crisi così sistematica non si limita ad alcuni ambiti di produzione. Ovviamente l’industria tecnologica ha risentito molto della situazione. Di lì in poi i prezzi sono aumentati a un ritmo costante, fino all’ultimo decisivo evento mondiale: la guerra in Ucraina. Il prezzo del gas, importato in larga parte dalla Russia, e quello di altre materie prime sono schizzati alle stelle. Quando si parla di filiera, poi, è normale che un aumento spropositato dei costi a monte si ripercuota su chi, a valle, acquista i prodotti finiti: i consumatori.
Infine è giunto l’inverno. Per fortuna, o per sfortuna, le temperature finora sono rimaste abbastanza alte sopra la media. Ma il riscaldamento casalingo rimane comunque una delle voci più importanti per quanto riguarda la spesa mensile. Non tutti sono abituati a tenere conto del consumo elettrico dei propri elettrodomestici. Per questo motivo, oggi, approfondiamo i consumi del classico ferro da stiro, che ognuno di noi ha in casa.
I consumi del ferro da stiro
Lo strumento che utilizziamo per stirare può avere molteplici forme e modalità di utilizzo. Sono tre i principali: quello con generatore a vapore, la stiro con caldaia e la versione compatta. Partiamo da quest’ultima.
Il ferro da stiro compatto prevede l’utilizzo di un serbatoio con una piastra riscaldata. L’acqua vaporizza toccando la stessa piastra, garantendoci la possibilità di stirare. Il consumo medio di questo tipo di elettrodomestico si aggira sui 0,50-0,65 €/ora. Quello con caldaia è il più pesante fra i tre modelli, ed è anche il più obsoleto. I suoi consumi si riducono leggermente rispetto al modello precedente, con uno scarto di circa 5 centesimi: si parla di un consumo tra i 0,45 e i 0,60 €/ora.
Per concludere, i ferri da stiro generatori di vapore sono una versione molto simile a quelli compatti. Le differenze sono minime anche rispetto alla controparte compatta, ma i consumi si assestano tra i 0,50 e i 0,60 €/ ora.