Tramite il suo programma Rewards, Google è stata protagonista di qualcosa di incredibile: ha regalato somme fino a 1000 dollari. Com’è possibile che sia avvenuto? Alcuni ipotizzano che si sia trattato di un test che sarebbe dovuto rimanere interno. I soldi regalati non saranno richiesti indietro da Big G.
Dagli anni della pandemia da Covid-19 in poi, tutti abbiamo avuto modo di sperimentare le iniziative relative al famoso cashback. Con queste modalità di acquisto, registrando un tot di spesa, si può ricevere il rimborso pecuniario di una percentuale prestabilita. Spendendo dunque 100 euro con un cashback del 10%, si ottengono 10 euro di rimborso. Queste misure, di solito, vengono introdotte per favorire acquisti che altrimenti non si effettuerebbero. In fin dei conti si tratta di sistemi analoghi a quelli degli sconti.
Sono molte le piattaforme che consentono di accedere a queste modalità di acquisto. Sempre più spesso sono le stesse compagnie che gestiscono i pagamenti digitali. Visto che sui conti relativi a questi servizi si trovano depositi in denaro, diventa facile da qui creare collegamenti che consentano il cashback degli acquisti. D’altro canto, diventa così molto semplice anche ricevere i rimborsi direttamente sul conto. Per i provider di questi servizi, lo scopo è dunque quello di far utilizzare il più possibile le proprie piattaforme. Adesso, però, quella di Google è stata protagonista di un avvenimento particolare.
Google Pay regala fino a 1000 dollari e non chiede restituzioni
Big G è da anni attiva in questo settore con il suo Google Pay. Nelle ultime ore questo servizio è stato al centro di sviluppi che potremmo definire tranquillamente “strani”. Molti utenti, infatti, si sono ritrovati con depositi di denaro del tutto inaspettati sui propri conti. Ad inviarli è stata la stessa Google, che ha regalato in giro somme tra i 5 e 1000 dollari, anche con più depositi nei confronti delle stesse persone.
Tra i destinatari anche Mishaal Rahman, uno sviluppatore Android famoso sul web, il quale ha diffuso sui social il pagamento di 46 dollari ricevuto da Google. Le ipotesi spingono a credere che si trattasse di un cosiddetto Dogfooding, un test interno che per errore è finito per toccare anche gli utenti della versione finale. Google ha provato a bloccare alcuni di questi depositi, mentre altri sono giunti a destinazione: per questi ultimi Big G ha fatto sapere che non pretende la restituzione delle cifre.