Guerra e tecnologia: ora con la mente possiamo fare tutto, questa volta oltre ogni limite
Sono già diventati passati remoto i tempi nei quali Spot di Boston Dynamics allietava tutti on line con i suoi spettacoli.
Il cane robot dell’azienda statunitense veniva utilizzato sì per lavori manuali mostrando tutta la sua instancabile forza, ma ballava anche con Mick Jagger, presenziando perfino le passerelle dell’alta moda londinese. Ora i cani robot vengono utilizzati per le esercitazioni militari, e fa niente se non si chiama Spot.
L’esercito australiano sta testando una “interfaccia robotica cerebrale” unica di intelligenza artificiale (AI) per controllare i “robodog” sincronizzati con le menti dei soldati. Stiamo andando ben oltre la costruzioni di un robot in grado di aiutare l’uomo nel lavori di fatica. Altro che ChatGPT.
La rivoluzionaria Intelligenza Artificiale che sta testando l’esercito australiano consente ai soldati di controllare questi cani robot o “robodog” utilizzando una sorta di “telepatia digitale, molto avanzata, come si è scoperto in un video ufficiale rilasciato dallo stesso esercito australiano, la scorsa settimana.
L’esperienza di questi esprimenti sta nell’esplorazione dell’uso dei segnali cerebrali per controllare i sistemi robotici e autonomi. “Il Robotic and Autonomous Systems Implementation & Coordination Office – spiegano gli australiani – è annidato all’interno del nostro Future Land Warfare Branch e lavora a stretto contatto con l’industria e le parti interessate“.
Esperimento riuscito
L’intelligenza artificiale analizza i dati delle onde cerebrali e li trasmette dalla corteccia visiva di un militare dell’esercito (in questo caso) al “robodog” tramite un auricolare biosensore ad alta tecnologia. “L’intero processo non è difficile da padroneggiare”. Parola di Damian Robinson, sergente del Quinto Battaglione di supporto del servizio di combattimento, che ha testato le cuffie HoloLens.
Durante il corso di addestramento con cuffie per la lettura della mente e cani robot, Robinson e i suoi commilitoni sono stati in grado di superare efficacemente tutti gli ostacoli dati da terreni difficili e condizioni meteorologiche avverse, su un finto campo di battaglia. “Non devi pensare a niente di specifico per azionare il robot – continua Damian Robinson – l’importante è concentrarti su quel guizzo”. I fari tremolanti, percepiti come realtà aumentata nelle cuffie, fungono da indicatori verso cui marciano gli automi simili a cani. Questi sono attualmente la chiave per mantenere i robot in rotta.
ll team che ha testato la nuova interfaccia del robot cerebrale ha dato comandi a un robot fantasma Vision 60 “telepaticamente”. La tecnologia è un sistema ibrido creato con un visore HoloLens 2 prontamente disponibile e un decodificatore AI basato su Raspberry Pi dedicato.