La guida autonoma potrebbe modificare anche i segnali tradizionali della viabilità: arriva la proposta per introdurre il quarto colore nei semafori.
Nel periodo che stiamo vivendo le innovazioni si susseguono a ritmi incessanti. Ovviamente, ogni nuova tecnologia sviluppata impatta in maniera differente sulla nostra quotidianità, andando a modificare qualche particolare aspetto. Le innovazioni non rimangono dunque tali e confinate all’interno del loro recinto di interesse, ma vanno ad impattare situazioni parallele con cui ci ritroviamo a fare i conti nella nostra routine. Uno degli aspetti più in voga degli ultimi tempi è quello della guida assistita e autonoma, che vorrebbe rappresentare il futuro della viabilità.
Già i tempi che corrono non offrono molti capisaldi per le nostre abitudini. Nell’Unione Europea si discute l’anno in cui verranno ufficialmente dismesse dalla produzione le auto con motore a combustibile fossile. Un altro aspetto però è molto importante, e si rapporta direttamente con gli sviluppi impressionanti che si stanno ottenendo nel campo delle intelligenze artificiali: la guida automatica. Spostarsi in veicoli che si muovo da soli non è solo un’innovazione per il trasporto, ma anche per la stessa viabilità. Di certo, qualcosa nell’ambiente circostante dovrà seguire i cambiamenti introdotti da questo plausibile risvolto.
Un quarto colore nei semafori per segnalare veicoli a guida autonoma
I semafori tradizionali hanno tre colori, lo sappiamo benissimo: col verde si passa, col giallo si sta attenti e col rosso si sta fermi. Alcuni ricercatori della North Carolina State University, però, hanno proposto di introdurre un quarto colore: il bianco. Questo segnale servirebbe per indicare la presenza di veicoli che si muovono con guida autonoma. C’è da dire che non sarebbe un’introduzione del tutto innovativa, visto che esistono già semafori a luce bianca per segnalare il via libera e lo stop di autobus, tram e taxi.
Di certo, però, questa proposta va nella direzione della smart city del futuro, popolata da veicoli che si spostano autonomamente, senza alcun guidatore. La luce bianca sarebbe un segnale, ma andrebbe a coadiuvare il sistema di infrastrutture della strada che sarebbe necessario per lo sviluppo della tecnologia di guida autonoma. La proposta dei ricercatori americani però fa leva su un aspetto: per funzionare, il sistema dovrebbe avere almeno un 30% di auto a guida autonoma nei dintorni. Questo significa che i tempi sono ancora tutt’altro che maturi. In ogni caso, la direzione è ben marcata: il futuro è nelle auto a guida autonoma.