La “mannaia” della AGCOM pronta ad intervenire: brutto affare per IPTV e Pezzotto
Due temi strettamente legali, molto a cuore all’AGCOM di questi periodi. Due temi che potrebbero trasformarsi in proposte di legge e, in seguito, una norma a tutti gli effetti.
Il primo tema, caldo, è quello che il senatore Lotito ha portato addirittura in Senato, ossia la richiesta, spalleggiata dalla Lega di Serie A di calcio, di prolungare di fatto da tre a cinque anni i contratti di chi compra i diritti tv, nel caso specifico DAZN.
L’AGCOM a riguardo ha approvato le linee guida che disciplinano la commercializzazione dei diritti di trasmissione del campionato di calcio della Serie A, raccomandando il ricorso a modalità di aggiudicazione dei diritti che, nel rispetto dell’autonomia negoziale, consentano la più ampia diffusione delle partite presso gli utenti. In pratica un via libera. “Nelle linee guida è stato anche introdotto l’obbligo per la Lega di garantire l’esercizio del diritto di cronaca, fornendo le immagini anche degli spalti”.
Il campionato di Serie A e più in generale ciò che si trasmette su DAZN, ma anche qualsiasi altra piattaforma in streaming, è un tema strettamente legato a quello delle IPTV, o del famigerato Pezzotto, fenomeni dilaganti in Italia, ma anche a livello globale.
Ebbene il giro di vite dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, un’autorità amministrativa indipendente italiana di regolazione e garanzia, sempre essere di quelli forti, come rivelato dall’autorevole Sole 24 Ore.
La pirateria e danni per 267 milioni di euro
L’idea che sta per mettere in pratica l’AGCOM, grazie naturalmente all’utilizzo della “buona” tecnologia, è quello di essere in grado di oscurare un sito pirata in mezz’ora, quindi anche a evento (per esempio una partita di calcio) in corso. Ma come?
Innanzitutto con una nuova normativa, o meglio ancora con alcune modifiche da attuare rispetto a quelle attuali, nel particolare il contrasto al camcording (le registrazioni di eventi live o in sala) e il tracciamento dei pagamenti online per contrastare le organizzazioni criminali. Dalla teoria (una legge da far rispettare per quanto riguarda una regolamentazione più ferrea per tutelare il copyright) alla pratica, il passo è breve.
Già, perché se le modifiche al regolamento appaiono chiaramente condivisibili da tutte, ci vuole pur sempre lo sviluppo di una piattaforma tecnologica in grado di scovare, in primis, in sito pirata, quindi eliminarlo dalla rete entro quei fatidici trenta minuti che il Codacons si è dato come obiettivi. Il 21 dicembre, in tal senso, se ne dovrebbe sapere di più, durante il commissario AGCOM, Massimiliano Capitanio, porterà tutto l’incartamento per la modifica del regolamento. La fretta in questo caso non è una cattiva consigliera: soltanto nel 2021 i danni della pirateria online ammontano a 11 milioni di fruizioni perse e una perdita di fatturato di circa 267 milioni di euro. Qualcosa va fatto. Subito.