Lo stanno vietando nelle scuole ed università: è il nemico pubblico dell’Istruzione e concorsi
L’Intelligenza Artificiale sta correndo in maniera velocissima, talmente veloce da creare qualche grattacapo di troppo.
L’avvento di OpenAi sta spiazzando il mercato. Da un lato le esplosioni di ChatGPT e Dall’E-2, uno un prototipo di chatbot, che sta spaccando, basato su intelligenza artificiale e machine learning specializzato nella conversazione con un utente umano, l’altro un nuovo sistema di intelligenza artificiale in grado di creare immagini e arte realistiche da una descrizione in linguaggio naturale.
In entrambi i casi si tratta sempre di un qualcosa di OpenAI, un’organizzazione (c’è di mezzo, ovviamente Elon Musk) non a scopo di lucro di ricerca con lo scopo di promuovere e sviluppare un’intelligenza artificiale in modo che l’umanità possa trarne beneficio. Tutto molto bello, se non fosse il risvolto di una medaglia offuscato dai loro utilizzi.
In particolare ChatGPT, per cui scuole e università si stanno cominciando a mettere di traverso sull’operazione progresso di OpenAI. Come riporta la CNN, infatti, negli Stati Uniti, in particolare a New York, è stato vietato l’accesso allo strumento di intelligenza artificiale che potrebbe aiutare gli studenti a imbrogliare.
La mossa è stata quasi inevitabile da parte delle istituzioni statunitensi, dopo le crescenti preoccupazioni per come viene utilizzato ChatGPT, uno strumento nelle mani sbagliati che genera risposte stranamente convincenti e persino saggi in risposta alle richieste degli utenti: una manna dal cielo per gli studenti sempre più smanettoni, una criticità per il regola svolgere dell’attività scolastica.
Il botta e risposta
Il chabot, infatti, ha ormai invaso i social media, luoghi di culto per i giovani di tutto il mondo, molti dei quali lo stanno usando per i propri studi. “A causa delle preoccupazioni per gli impatti negativi sull’apprendimento degli studenti e le preoccupazioni relative alla sicurezza e all’accuratezza dei contenuti, l’accesso a ChatGPT è limitato sulle reti e sui dispositivi delle scuole pubbliche di New York City“.
Così parlò Jenna Lyle, vice addetta stampa per il pubblico di New York scuole, in una nota ufficiale. “Sebbene lo strumento possa essere in grado di fornire risposte rapide e semplici alle domande, non sviluppa capacità di pensiero critico e di risoluzione dei problemi – rimarca – essenziali per il successo accademico e per tutta la vita“.
Sebbene il chatbot sia limitato ai sensi della nuova politica, le scuole pubbliche di New York City possono richiedere di ottenere un accesso specifico allo strumento per scopi educativi legati all’intelligenza artificiale e alla tecnologia. OpenAI si mostra comprensivo su questa scelta: “Non vogliamo assolutamente che il nostro ChatGPT – risponde un portavoce dell’organizzazione no profit – venga utilizzato per scopi fuorvianti, stiamo già sviluppando nuove mitigazioni per aiutare chiunque a identificare il testo generato da quel sistema“.