Mastodon, guida all’uso e spiegazione pratica sul social del momento
Oltre i demeriti di Elon Musk. L’ex numero uno al mondo a livello di patrimonio sta sperperando una fortuna su Twitter, ma la crisi del social con l’Uccellino va ascritta anche ad altre motivazioni.
Certo l’ex Paperon de’ Paperoni sta facendo di tutto per perdere utenti, con scelte opinabili, discutibili e, numeri alla mano, pessime. Ma non può passare inosservata la crescita parallela di altri social.
L’effetto BeReal è ancora divampante, il competitor più performante che si sta ponendo all’attenzione di tutti con le sue innovazioni che colpiscono tutti. Ma non c’è solo il social network francese di Alexis Barreyat e Kevin Perreau.
E’ magic moment per Mastodon: un software libero e una rete sociale di microblogging decentralizzato che permette di pubblicare messaggi brevi. Vuoi per meriti propri, vuoi per demeriti di Elon Musk, è il nuovo che avanza.
Altro che crisi del settimo anno, l’idea di Eugen Rochko partorita nel 2016 sta dando ora i suoi frutti. Grazie alle nuove funzionalità e allo sbarco sull’App Store (un anno fa), Mastodon sta ereditando tutti gli utenti in fuga da Twitter. Fa parte del fediverso, crasi di federazione e universo. Una comunità internazionale composta attualmente da oltre 8 milioni di iscritti, distribuiti su circa 20000 server indipendenti il cui obiettivo è rimettere il social nelle mani degli utenti.
E’ simile a Twitter, ma non è Twitter
Non è una copia di Twitter, anche se ha ereditato dal social di Elon Musk la sintesi estrema dei messaggi. Ma a differenza dei social tradizionali è open source, non raccoglie i dati degli iscritti, non ha pubblicità o algoritmi che ti instradano su ciò che vedi. E’ possibile effettuare l’iscrizione al principale nodo italiano gestito dal gruppo devol insieme ad altri progetti del fediverso “Per rimanere aggiornati su Mastodon consigliamo l’iscrizione alla newsletter devol oppure al canale telegram devol Italia”.
Entrare a far parte di Mastodon è molto semplice. Come per tutti i social bisogna creare un account, la parte italiana è molto attiva con 64.000 iscritti, 22.000 attivi al mese. C’è anche una pagina creata ad hoc sul sito. “Si chiama Chi Siamo – spiegano da Mastodon – per i primi passi consigliamo di seguire la guida a Mastodon e al Fediverso”. Una volta effettuata la registrazione, si ottiene un nickname simile a un indirizzo mail. E si può scegliere fra una selezione di un’istanza ha a che fare perlopiù con le politiche di moderazione dei contenuti, la lingua o l’argomento al quale si è maggiormente interessati.
Il resto è cosa nota: un utente può interagire con altre persone, vedere i contenuti di qualsiasi profilo, cambiano in pratica solo le parole: i tweet sono boost, like e re-boost rispondono presente. E’ simil Twitter, ma non è uguale a Twitter, e soprattutto non c’è Elon Musk.