L’azienda spaziale Relativity rivoluziona il mercato. Il suo razzo Terran 1 all’85% è stato creato da una stampante 3D, ma ha già fallito i primi due lanci.
Una delle principali frontiere dell’umanità è la corsa inesorabile alla conquista dello spazio. Un tema che qualche decennio fa si prevedeva dovesse essere una realtà già ai giorni nostri, ma che nonostante lo sviluppo ci vede ancora incapaci di affrontare viaggi interplanetari di distanza significativa. Nonostante questo, il mercato continua a ricevere la presenza di vari competitors che si sfidano alla ricerca del veicolo perfetto e più ottimizzato per il lancio in orbita.
Le ultime settimane sono state ricche di colpi di scena grazie all’azienda spaziale Relativity. La peculiarità del suo razzo di punta, il Terran 1, è che questo è stato costruito all’85% da una stampante 3D governata da un’intelligenza artificiale in grade di massimizzare la resa e l’efficienza del processo. Per stampare questi componenti, ovviamente, Relativity ha fatto affidamento su una grande stampante di metallo chiamata in maniera evocativa Stargate. L’obiettivo della casa di produzione è quello di spianare il terreno per l’utilizzo di Terran R, un razzo riutilizzabile costituito al 95% da parti stampate, seguendo le stesse vocazioni dei missili costruiti dalla SpaceX di Elon Musk.
Terran 1, il razzo creato con la stampante, ha già fallito due lanci
Il primo tentativo di lancio è stato programmato lo scorso 8 marzo. Alcuni problemi con la temperatura del propellente, però, hanno fatto sì che la data si spostasse in avanti di qualche giorno, fino all’11 marzo. Questo secondo tentativo è stato soprannominato GLHF, il Good Luck, Have Fun tanto noto ai videogiocatori, e prevedeva la partenza dalla Florida, più precisamente da Cape Canaveral. Anche il secondo tentativo, però, è stato annullato per una serie di eventi avversi, tra cui il raffiche eccessive di vento, problemi ai sistemi di separazione degli stadi, bassa pressione del propellente e la presenza di un’imbarcazione nel range di sicurezza.
Il terzo tentativo non è ancora stato fissato. Il razzo, ad ogni modo, è largo 2 metri e alto 33. Al primo stadio ritroviamo ben nove motori Aeron, mentre un Aeron Vac è montato sul secondo. Il peso trasportabile del missile è di 1250 Kg. La meta ultima di Relativity è quella di arrivare su Marte con un lander nel 2024. Come si evolverà la situazione? Per ora le cose non si sono messe bene per l’azienda spaziale che utilizza le stampanti 3D.