Il Consiglio dei ministri dello scorso 28 marzo ha discusso il decreto legge che riguarda le nuove misure per il caro-bollette. Al suo interno, sono state presentate novità anche per regolarsi con il fisco. Il decreto legge prevede norme per i casi di liti in corso con la PA e violazioni formali.
L’aumento del prezzo delle bollette negli ultimi anni ha portato inevitabilmente lo stato a garantire un sostegno alle spese per tutte le famiglie in difficoltà. Per questo 2023 il costo del gas è destinato a scendere: per questo motivo si sono dovuti rivedere tutti i mezzi rilasciati dal governo. Sebbene gran parte delle misure siano state confermate, alcune novità toccano anche i rapporti dei contribuenti con il fisco.
Il 28 marzo scorso si è tenuto un Consiglio dei ministri ad hoc per discutere del decreto legge e delle sue nuove misure. La discussione ha toccato inevitabilmente anche le situazioni fiscali contraddittorie di alcune categorie di contribuenti. La scadenza che era prima fissata al 31 marzo 2023 per mettersi in regola con il fisco viene ora spostata al prossimo autunno. Lo spostamento della dead line riguarda i cittadini che presentano situazioni di controversia con la Pubblica Amministrazione, ma anche coloro che intralciano i controlli a seguito di violazioni formali.
Più tempo per mettersi in regola con l’Agenzia delle Entrate
Il tutto verte su alcuni adempimenti formali segnalati dalla stessa Agenzia delle Entrate. I casi riguardano omissioni e irregolarità che non hanno un’influenza diretta sulla determinazione dell’imposta da versare o del reddito imponibile. Questi casi citati, però, ostacolano il controllo ma non sono punibili. Un esempio concreto solo le varie dichiarazioni che risultano incomplete come le liquidazioni Iva mancanti. Per tutte le infrazioni e le irregolarità che riguardano l’inosservanza di adempimenti e obblighi di natura formale, il decreto legge stabilisce un estensione di sette mesi.
In parole povere, la prima rata per regolare la propria posizione si potrà pagare entro il 31 ottobre 2023. Scadenza diversa per quanto riguarda il ravvedimento speciale delle dichiarazioni presentate validamente e riferite al periodo d’imposta al 31 dicembre 2021: qui si slitta al 30 settembre 2023. Questa manovra era già contenuta nella Legge di Bilancio 2023 con lo scopo di ridurre le sanzioni e regolarizzare le situazioni fiscali delle cartelle fino al 2021. Rientrano in questo caso le mancate fatturazioni, le violazioni sulla dichiarazione dei redditi e i tributi dovuti all’Agenzia delle Entrate.