Perchè i russi ora attaccano la Ferrari? Hacker al saccheggio dati: danni folli e motivazioni da brividi
La cyberwar tocca anche le grandissime aziende: Ferrari vittima di un attacco hacker. Chiesto il riscatto, il cavallino risponde. L’evento si inserisce all’interno di una situazione geopolitica complessa che ha sciolto le briglie all’attività dei criminali informatici.
La pandemia di Covid-19 di qualche anno fa ha modificato profondamente il nostro modo di comportarci. Questo è vero soprattutto in relazione agli strumenti digitali. I mesi di lockdown, a detta degli esperti, hanno condensato in pochi mesi alcune trasformazioni che si sarebbero altrimenti verificate nell’arco di anni. La crescente digitalizzazione, una presenza sempre più insistente online e una mole di dati sensibili e informazioni personali hanno dato il via libera ad un incremento degli attacchi informatici.
Come se non bastasse, a questo si è aggiunto lo scoppio della guerra in Ucraina che ha portato alla nascita di un conflitto parallelo cibernetico. Online, infatti, i criminali delle varie fazioni non esitano a colpire infrastrutture e aziende importanti dell’uno e dell’altro. La notizia che giunge ora è che l’Italia è stata vittima di un attacco importante. Più precisamente, la vittima è una grossa azienda estremamente famosa anche all’estero: la sede è a Maranello, ha un cavallino rampante sullo stemma e si chiama Ferrari.
L’attacco hacker e la richiesta di riscatto: la risposta di Ferrari
L’attacco si è verificato nella serata dello scorso 20 marzo. Da ciò che è stato possibile intendere, si tratta a tutti gli effetti di un ransomware. Per chi non lo sapesse, la parola “ransom” in inglese significa “riscatto“, perché è questo l’obiettivo di queste azioni: compromettere la vittima rubando dati sensibili per poi chiedere il riscatto. In questo caso, in realtà, è stato compromesso l’accesso a Ferrari ai suoi sistemi. Attacchi simili, in Italia, sono stati subiti quest’anno dall’Acea e l’anno scorso dall’Agenzia delle Entrate.
La risposta dei vertici Ferrari non si è fatta attendere. Subito, infatti, l’azienda ha rilasciato un comunicato per la stampa, in cui ha specificato che la prima mossa è stata quella di informare tutti i clienti della minaccia in corso. L’annuncio ha anche comunicato che sono stati contattati i migliori esperti con lo scopo di rafforzare i sistemi Ferrari. In calce viene data anche risposta agli hacker: per la policy interna di Ferrari, infatti, non esiste modo di discutere un riscatto con i criminali, poiché i soldi finirebbero per finanziare gli hacker stessi. Insomma, vedremo come finirà questa storia di cyberwar.