Il mondo Tech ha avuto una svolta nel momento in cui sono cominciati ad apparire moduli neri disposti all’interno di uno schema bianco di forma quadrata. E’ cambiato tutto.
Quel codice a barre 2.0, un crittogramma dove possono essere contenuti fino a 7089 caratteri numerici o 4296 alfanumerici, in un formato prevalentemente di 29×29 quadratini contente 48 alfanumerici sta rappresentando davvero quella quick response, ossia una risposta rapida, insita nel nome QR Code.
La forza dei codici QR è molteplice, direttamente proporzionale ai suoi più disparati utilizzi: possono contenere sia indirizzi internet, che testi, numeri di telefono, o sms. Sono leggibili da qualsiasi telefono cellulare e smartphone munito di un apposito programma di lettura.
Con il QR Code si è ulteriormente innalzata l’esperienza su WhatsApp (la versione desktop), con i QR Code i Pet Shop Boys (gruppo britannico iconico negli anni ‘80-90) hanno permesso il download del singolo Integral. L’artista giapponese Takashi Murakami, in collaborazione con l’agenzia creativa SET, ha realizzato un Design QR formato con le immagini del pattern di Louis Vuitton e di uno dei personaggi dell’artista. Qualche anno fa l’artista Massimo Rossetti ha realizzato QI CODE olio su tela di varie dimensioni, un nuovo modo per integrare spazio fisico e virtuale.
QR Code in ogni dove
Ovviamente il QR Code è stato una mano santa in tempo di pandemia da Coronavirus, ha facilitato l’applicazione delle normative di sicurezza contro il Covid-19. Moltissimi ristoranti, ad esempio, per non portare a tavola il menu cartaceo (che andrebbe disinfettato dopo ogni uso) hanno optato per il menù online. Tramite QR Code, diventato ormai più regola che eccezione, anche nell’era post pandemia.
QR Code utilizzato in spiaggia e nei musei, negli eventi e nei parchi acquatici o a parchi divertimento, senza la necessità del biglietto. Possono dare l’accesso a un link ad una pagina Web, un semplice testo, un numero di telefono o qualunque altra cosa possa essere scritta con numeri e caratteri. E poi si va oltre.
A Morbegno, un vedovo ha deciso di inserire un QR Code in un cimitero, sulla lapide della moglie, in modo tale da raccontarne la vita. La notizia, rivelata da La Provincia di Como ha fatto scalpore, dividendo la critica e rivelato che in terra lariana è una pratica è attiva dal lockdown, quando addirittura si fornivano QR Code gratuiti. Qualcuno chiaramente ha inveito, aspramente criticato questa scelta. Che piaccia o meno, questa scelta non cozza con le norme cimiteriali.