La domanda sorge spontanea: catastrofe o inizio di una nuova Era?
Sì, perché l’idea di un gruppo di astrofisici statunitense fa discutere: vogliono bombardare a cannonate l’unico satellite naturale della Terra: ovvero la Luna.
Detto così può sembrare uno scherzo, una follia, una fake news: invece è tutto vero. Il sentiment che muove questi scienziati americani è davvero lodevole.
Riguarda il tanto chiacchierato cambiamento climatico: sparando polvere lunare nello spazio, si proteggerebbe la Terra dal riscaldamento globale, così come viene descritto il fine di questo report, dal Washington Post . L’idea di Moonshot, come descritto in dettaglio in un nuovo articolo pubblicato questa settimana sulla rivista PLOS Climate, implicherebbe l’uso di enormi cannoni, montati sulla superficie lunare, per lanciare polvere che alla fine si depositerebbe in orbita tra il Sole e la Terra.
È una nuova e intrigante svolta interplanetaria sul concetto di geoingegneria solare, l’idea di sparare particelle nella stratosfera terrestre per ombreggiare la superficie sottostante, che si è già dimostrata molto controversa tra gli scienziati. Dopotutto, sostengono, non si ha ancora idea di quale possa essere l’esito di una tecnica così invasiva. Da qui dubbi e perplessità attorno a questa idea del team di astrofisici statunitensi.
Non sarebbe la prima volta
Ma gli scienziati in questione, a quanto pare e stando sempre a quanto si legge sul noto e credibile quotidiano americano, sostiene che è ancora meglio che non fare nulla, con tanto di documento esplicativo annesso.
“Come umanità non possiamo abbandonare il nostro obiettivo primario di ridurre le emissioni di gas serra qui sul nostro pianeta“, ha detto al WaPo Ben Bromley, autore principale e astrofisico dell’Università dello Utah .
“Dev’essere il primo lavoro”. I ricercatori hanno utilizzato simulazioni al computer per vedere cosa potrebbero fare enormi quantità di polvere lunare in orbita attorno alla Terra, scoprendo che la polvere lunare potrebbe ridurre la luce solare sulla superficie del pianeta dall’uno al due percento. “La nostra idea è – ed è molto, molto intensa – contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico, se abbiamo bisogno di più tempo qui a casa“, ha detto Bromley al giornale.
Non sarebbe la prima volta che si percorrerebbe un’idea del genere, ossia potenziali soluzioni spaziali per i nostri problemi climatici. Nel 1989, ad esempio, gli scienziati del Lawrence Livermore National Laboratory suggerirono che avremmo potuto utilizzare un gigantesco schermo di vetro di 1.250 miglia per riflettere i raggi del sole. Altri hanno proposto di utilizzare eserciti di minuscole astronavi che fungano da piccoli ombrelloni, o persino giganteschi sciami di ” bolle spaziali ” per bloccare il Sole. Ora bombardare la luna.