Siamo riusciti a vedere attraverso i muri: ora lo spionaggio fa sul serio

MIT - NewsCellulari.it 20230125
MIT – NewsCellulari.it

C’erano una volta gli occhiali a raggi X, un giochetto da pochi spicci, c’erano ancora le lire, che millantava di farti vedere una donna (o un uomo) senza vestiti, nonostante ce li avessero. Qui la storia si fa seria.

Sono anni che i ricercatori del MIT stanno studiando il modo di vedere le persone senza utilizzare fotocamere o costosi hardware LiDAR. Nel 2013 si sembrava di essere andati a dama grazie allo sviluppo che permetteva l’utillizzo di smartphone.

Nel 2018 si è passati al Wi-Fi per rilevare le persone in un’altra stanza e tradurre i loro movimenti in figure di bastoni da passeggio. In un crescendo rossiniano, ci arriva così allo zenit. A quanto pare.

Tutto merito dell’assiduo e solerte lavoro di un team di ricercatori della Carnegie Mellon University e dell’Università di Waterloo, che hanno ulteriormente migliorato la capacità di vedere attraverso i muri utilizzando il Wi-Fi, inizialmente prerogativa del MIT.

I ricercatori della Carnegie Mellon University hanno percorso un’altra strada, mediante un nuovo metodo per rilevare forme tridimensionali e movimenti di corpi umani in una stanza, utilizzando solo router Wi-Fi.

Tutto parte dal DensePose

Si chiama DensePose. E’ un sistema per mappare tutti i pixel sulla superficie di un corpo umano in una foto, sviluppato da ricercatori con sede a Londra e dal team AI di Facebook. In pratica è un modo per catturare un insieme di coordinate per ogni articolazione come un braccio, una testa, un busto, o qualsiasi altro arto, che è noto come un punto chiave che può descrivere la posa di una persona.

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DensePose – NewsCellulari.it

Così hanno accelerato lo sviluppo, creando una rete neurale profonda che mappa la fase e l’ampiezza dei segnali Wi-Fi inviati e ricevuti dai router alle coordinate sui corpi umani. La tecnologia funziona inviando un segnale Wi-Fi a bassa potenza attraverso un muro, che risuona nella stanza. Rileva tutti gli oggetti nella stanza, annulla gli oggetti statici e, quando il segnale rimbalza indietro, utilizza il riflesso degli oggetti in movimento per generare un’immagine simile a un radar. Può funzionare attraverso cartongesso standard, recinzioni in legno e persino muri di cemento, sebbene la portata e la precisione dipendano dal tipo di muro.

I ricercatori della Carnegie Mellon ritengono che i segnali Wi-Fi “possano fungere da sostituto onnipresente” delle normali telecamere RGB quando si tratta di “rilevare” le persone in una stanza. L’uso del Wi-Fi, hanno scritto, supera gli ostacoli come la scarsa illuminazione e l’occlusione che devono affrontare i normali obiettivi delle fotocamere.