Si tratta di un dato di fatto: gli smartphone non si vendono più come prima. Le cause possono essere molteplici e complicate. Ciò che risalta è un appiattimento tecnologico tra i produttori, il quale potrebbe indicare il raggiungimento dell’apice evolutivo degli smartphone. Ma le aziende cercano sempre nuovi modi.
Sembra passata una vita dalla rivoluzione vera e propria che ha portato uno smartphone nella mano di pressoché qualsiasi abitante sul pianeta Terra. Apple presentava al mondo la sua trovata geniale, l’iPhone, nel 2007. Il video di Steve Jobs che mostra come sia possibile sbloccare il dispositivo semplicemente trascinando una freccia, e la reazione a metà fra lo stupito e il divertito del pubblico, sembrano ormai un ricordo antico.
Eppure, l’abitudine dello smartphone entrato in maniera dirompente nelle nostre tasche sembra stia subendo una battuta d’arresto. Da quel primo device Apple è passato molto tempo e molte tecnologie si sono sostituite: smartphone pieghevoli, con schermo curvo, con display sul retro, e chi più ne ha più ne metta. Nonostante queste trovate, oggi il pubblico sembra non reagire più come prima alle nuove uscite. Ogni annuncio, infatti, passa sempre più in sordina. Ma qual è il motivo di questo disinteresse? Di sicuro il senso del “già visto” occupa una posizione prominente nelle motivazioni.
I numeri del mercato: cosa fanno le aziende per rispondere?
Numeri alla mano, il mercato degli smartphone è in calo. Questa inflessione non si può definire totalmente innaturale, visto che negli anni scorsi, durante la pandemia, abbiamo assistito a un boom verso i dispositivi elettronici. Tracciando lo scenario, però, è dal 2018 che il mercato perde colpi: -4% quell’anno, con cali costanti durante il 2019 e il 2020, un picco nel 2021, poi di nuovo giù nel 2022 che registra un terribile -18,3%. Ovviamente, questo non significa che lo strumento non è più interessante. Tutti continuano a usarlo come supporto fondamentale per le faccende della propria vita.
Ma le vendite calano, tranne per i dispositivi di fascia premium. La stagnazione dell’innovazione è sicuramente uno dei motivi dietro questi numeri: in fin dei conti uno smartphone non è mai troppo diverso dall’altro. Il marketing delle aziende gioca tutto su vantaggi implementativi che risultano quantomeno discutibili: display evoluti, numero di fotocamere, ecosistemi di dubbio valore pratico, velocità di ricarica. Insomma, gli smartphone hanno perso gran parte dell’entusiasmo del pubblico. Chi risolleverà la situazione?