In un mondo basato sull’elettricità, le tempeste solari sono delle vere spine nel fianco. In questi giorni ce n’è stata una da record. Ecco come avvengono le tempeste solari e perché dobbiamo temerle.
Per quanto progredita possa essere la nostra tecnologia, esistono alcuni eventi che rimangono imprevedibili e senza risposta. Un esempio sono le varie simulazioni effettuate per inscenare l’impatto di un grosso asteroide con la Terra: nel caso succedesse qualcosa del genere, ci troveremmo senza armi a disposizione per poter evitare il peggio. Sempre dallo spazio arriva un rischio concreto non tanto per l’umanità, quanto per gli strumenti che sfruttiamo quotidianamente.
Le tempeste solari sono espulsioni che arrivano direttamente dalla nostra stella e vagano nello spazio scatenando radiazioni in grado di alterare il comportamento dei dispositivi elettrici. Per quanto riguarda smartphone e computer si tratta di un rischio tutto sommato ridotto. Il problema arriva immaginando la possibile interruzione del funzionamento di macchinari ospedalieri o di altri attrezzi deputati alla sicurezza delle persone che, nel caso si spegnessero, provocherebbero gravi conseguenze sulla salute di milioni di esseri umani. Parlare di tempeste solari non è parlare di fantascienza: lo scorso 13 marzo, infatti, se n’è verificata una che per la sua velocità ha rappresentato un record assoluto.
La tempesta solare dei record: mai una così veloce prima d’ora
Quello che accade è che l’eliosfera, cioè la parte più esterna del Sole, libera materiale e radiazioni. Quella registrata pochi giorni fa ha raggiunto la Terra con una velocità di 3000 chilometri al secondo, diventando di fatto la tempesta solare più veloce tra quelle mai osservate. Gli effetti sul pianeta, però, sono stati contenuti. Gli studi di settore abbondano, anche se per ora ci si è concentrati più sul comportamento degli animali che sulle infrastrutture elettriche. Questo perché anche la fauna terrestre può subire ripercussioni a causa delle alterazioni del campo magnetico.
Animali come balene, delfini e piccioni, che si basano sul magnetismo del nostro pianeta per migrare e orientarsi, risultano colpiti in prima linea, mentre alcuni esemplari possono anche finire storditi a causa di questo evento. L’evento più grave per l’essere umano si è verificato nel 1989, quando l’intera regione del Quebec, in Canada, si è ritrovata ad affrontare un black out durato ben nove ore a causa di una tempesta proveniente dal sole. La durata di questi eventi è aleatoria, e spesso varia tra le 24 e le 48 ore.