SpaceX rischia di rimare a terra per sempre: Hacker russi prendono il sopravvento, forse sarà la fine
Tempi bui per il mondo tech e le aziende diventate Big. Gli attacchi hacker esplosi in maniera importante nel 2021, aumentati nel 2022, stanno ulteriormente creando danni nel 2023.
Mentre i NoName057 stanno funestando Stati Uniti, Europa e Italia (tre attacchi ai Carabinieri in appena due mesi) un altro gruppo di hacker filo-russi ha deciso di colpire nuovamente Elon Musk, in un segmento di mercato a lui molto caro. Come?
Con l’ormai famigerato LockBit, uno dei ransomware più violenti e utilizzati gruppo hacker in questo 2023. E’ software dannoso progettato per bloccare l’accesso degli utenti a sistemi informatici, in cambio ovviamente del pagamento di un riscatto.
LockBit, da cui prende il nome l’omonimo gruppo hacker, è terribile: cerca automaticamente obiettivi sensibili, diffonde l’infezione criptando tutti i sistemi informatici accessibili in una rete. Attacchi mirati che hanno colpito su organizzazioni a livello globale. A farne le spese, adesso, è SpaceX.
L’azienda aerospaziale di Hawthorne, costituita a inizio secolo da Elon Musk e nata col duplice obiettivo di ridurre i costi dell’accesso allo spazio e colonizzare Marte è stato colpita proprio da un LockBit, con danni importanti annessi: oltre tremila disegni e progetti certificati sono finiti nel dark web, con tanto di rivendicazione e minacce neanche poi così velate nei confronti dell’ex Paperon de’ Paperoni, trasportate addirittura sui social, come Twitter, guarda caso la nuova casa di Elon Musk.
Oltre il danno, la beffa
“Direi che siamo stati fortunati se gli appaltatori di SPACE-X fossero più loquaci. Ma penso che questo materiale troverà il suo acquirente il prima possibile. Elon Musk ti aiuteremo a vendere i tuoi disegni ad altri produttori: costruisci la nave più velocemente e vola via. E ora parliamo di numeri: circa 3.000 disegni certificati dagli ingegneri di space-x Inizieremo l’asta tra una settimana”.
C’è un po’ di tutto in quel messaggio apparso e tradotto sul dark web, che ha fatto il giro del mondo in rete. C’è l’onda d’urto di hacker tronfi della loro forza, ci sono sfacciate minacce nei confronti di Elon Musk, con tanto di ricatto.
Sebbene SpaceX non fosse l’obiettivo diretto, è quello che attualmente sta risentendo di più di LockBit. L’ardito piano si è rivelato clamorosamente efficace, in quanto si è passati su un partner di SpaceX, Maximum Industries, una società responsabile della produzione di alcune delle parti successivamente utilizzate dall’impresa spaziale di Elon Musk. Tempi bui un po’ per tutti, nessuno escluso.