StarLink, non avremo scelta: altri 7.500 satelliti pronti all’orbita
Elon Musk ha deciso di conquistare il mondo e anche lo spazio. Il tycoon sudafricano, infatti, impegnato sui vari fronti “terrestri” come Tesla e Twitter, si sta dando da fare anche in orbita con Starlink.
Sappiamo già da tempo che Musk sta cercando di creare una “flotta” di satelliti che portino sulla Terra una connessione internet satellitare capace di superare le barriere fisiche che ostacolano, in alcune zone del mondo, la corretta ricezione del segnale internet.
Ed è proprio a questo lo scopo ultimo di Starlink: realizzare una costellazione di decine di migliaia di satelliti pronti a lanciare segnali atti alla connessione in rete non solo delle zone del mondo più privilegiate in quanto a posizione geografica, ma anche e soprattutto quelle che si trovano in regioni più impervie dove la connessione internet è fallace a causa di effettivi e fisici ostacoli al passaggio del segnale.
Al momento, Elon Musk può dirsi soddisfatto: la FCC (Federal Communications Commission) ha infatti autorizzato, con un documento datato 1 dicembre 2022, il lancio di altri 7.500 satelliti Starlink di seconda generazione che si posizioneranno in bassa orbita terrestre in modo da consentire, una volta che saranno stati attivati, una corretta e organica distribuzione del segnale satellitare per la connessione Internet in tutte le zone terrestri.
A fine anno il nuovo lancio
Secondo il documento della FCC, il prossimo lancio dei satelliti di seconda generazione di Starlink potrebbe avvenire tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023, portando così la flotta dei satelliti Starlink in orbita a quota oltre 11.000 unità, con 3.558 satelliti di prima generazione già lanciati, di cui 3.268 in orbita. Di questi, 2.321 sono già funzionanti.
Dunque oltre 11.000 satelliti già lanciati o comunque in via di lancio da parte di Starlink, che comunque stima di lanciare in tutto quasi 30 mila satelliti a costituzione finale del suo progetto di colonizzazione della bassa orbita terrestre per la connessione internet sulla Terra. Un numero ambizioso, che tuttavia la Federal Communication Commission non ha considerato favolistico: anzi non ha escluso nuovi possibili lanci di satelliti dopo questa tornata appena messa in preventivo. I satelliti di seconda generazione pronti al lancio saranno posizionati in orbite differenti.
Ce ne saranno alcuni a distanza di 525 km con inclinazione di 53°, altri saranno posizionati a distanza dalla terra di 530 km con inclinazione a 43°, e poi ce ne sarà un altro gruppo che sarà posizionato a 535 km di distanza dalla Terra con inclinazione a 33°. Quale che sia la distanza di questi satelliti dalla Terra, che potrebbe anche variare di qualche decina di km, di sicuro non potranno superare la distanza dalla Terra di 580 km, che rappresenta il punto di posizionamento dei satelliti di Project Kuiper di Amazon, che ha “opzionato” l’orbita per i suoi trasmettitori.