Non è tanto BeReal o i “vecchi” competitor made in Mark Zuckerberg a preoccupare TikTok, piuttosto i tanti ban che sta ricevendo il social numero uno al mondo.
Una leadership fortemente messa in discussione quella di TikTok. Nuova Zelanda e Regno Unito sono le ultime nazionali a unirsi a un ormai imponente crescendo di “nemici giurati” del social cinese, che in patria si chiama Douyin.
I rispettivi governi, infatti hanno fatto scattare altri ban recentemente, per vietare l’utilizzo di TikTok sui dispositivi. Il motivo è sempre lo stesso e va individuato nella preoccupazioni di molti governi occidentali sulla questione privacy e sicurezza dell’applicazione.
Cominciano a essere tanti i nemici del social cinesi. Nuova Zelanda e Regno Unito sono infatti solo gli ultimi oppositori, che seguono la strada dell’Unione Europea compatta, degli Stati Uniti ovviamente, Danimarca, Belgio e Canada. Tutti recentemente emesso ordini che vietano l’uso di TikTok. Gli esperti temono che le informazioni sensibili possano essere esposte quando l’app viene scaricata, specialmente sui dispositivi governativi.
La piattaforma di condivisione video, di proprietà della società cinese Bytedance, sostiene da tempo di non condividere i dati degli utenti con il governo cinese e di essere gestita in modo indipendente. E rilancia. TikTok, dal canto suo, rispedisce le accuse al mittente, contestando tutto e asserendo addirittura che raccoglie meno dati degli utenti rispetto ad altre società di social media. ButeDance, inoltre, definisce questi ban come una “disinformazione di base“, affermando che sono stati decisi “senza nessuna prova“.
Una mossa precauzionale
Ma molti paesi rimangono cauti riguardo alla piattaforma e ai suoi legami con la Cina. Anche le società tecnologiche occidentali, tra cui Airbnb, Yahoo e LinkedIn, hanno lasciato la Cina o ridimensionato le operazioni a causa della rigida legge sulla privacy di Pechino, che specifica come le aziende possono raccogliere e archiviare i dati.
In particolare il Regno Unito è su di giri, di traverso contro TikTok. Lo scorso 16 marzo, Oliver Dowden, Segretario di Stato britannico presso l’Ufficio di Gabinetto, ha annunciato in una dichiarazione alla Camera dei Comuni del Regno Unito un divieto immediato dell’app sui dispositivi ufficiali del governo, spiegandola così.
“La nostra è una mossa precauzionale. Sappiamo che c’è già un uso limitato di TikTok in tutto il mondo – rimarca il ministro – ma deve essere anche visto come una buona visione informatica“. Il divieto si basa su un rapporto del National Cyber Security Centre del Regno Unito, che ha rilevato che “potrebbe esserci un rischio in merito al modo in cui i dati governativi sensibili sono accessibili e utilizzati da determinate piattaforme“.