Che a Elon Musk non piacesse proprio quella Mela morsicata più famosa al mondo, in qualche modo lo si sospettava. Ora arriva un’ennesima conferma.
Il nuovo proprietario del noto social marchiato dall’Uccellino bianco, un servizio di notizie e microblogging partito in quarta ma che ora non se la sta passando per niente bene, ha lanciato una novità per certi versi storica.
Lo scorso 12 dicembre, infatti, è partito un nuovo abbonamento a pagamento che, secondo Musk, permetterà di caricare video più pesanti, con maggiore visibilità per il post degli abbonati con la possibilità di correggerli perfino dopo la pubblicazione, senza cancellarli per farne daccapo, con meno pubblicità e la possibilità dell’acquisizione della famigerata spunta blu, quella propria (anche) dei VIP.
Fin qui tutto molto interessante, se non fosse che gli aficionados di Apple sono insorti. Il motivo? I soldi, naturalmente. L’abbonamento a Twitter Blue è di otto dollari al mese, per molti ma non per tutti, visto che chi utilizza i dispositivi iOS sarà costretto a spenderne undici.
Twitter non specificato il motivo di questa discrepanza, ma The Information è andato oltre, ipotizzando che potrebbe essere stata la contromossa di Elon Musk al taglio delle entrate del 30% che Apple prende dalle app iOS. Tant’è. Le nuove funzionalità disponibili per gli abbonati includono la possibilità di modificare i tweet dopo che sono stati pubblicati, caricare video in qualità 1080p e ottenere un segno di spunta blu.
Quella inspiegabile differenza di tre euro, fra silenzi assordanti
Un segno di spunta blu accanto a un nome utente Twitter era precedentemente gratuito, ma in genere riservato a figure, aziende e utenti di alto profilo che erano stati verificati come fonti affidabili. Subito dopo aver rilevato la piattaforma, Elon Musk ha spiegato l’intenzione di introdurre un modo in cui gli utenti possono pagare per essere verificati al fine di “dare potere alle persone“. Anche in questo caso silenzi sul rincaro per chi usa Apple. Silenzi, ovviamente, assordanti.
La certezza è che Elon Musk deve fare cassa, per due ordini di motivi: l’enorme investimento per prendere Twitter, con tanto di iniziale dietrofront, un rimedio per il male che sta attraversando il social dell’Uccellino, per molti destinato a breve a morire, soggiogato dalla concorrenza ma anche dalla mancanza di una forte innovazione.
Finora sono stati inseriti nella famiglia elitaria della Spunta Blu una serie di account finti di marchi famosi, compresi quelli, guarda caso, di Space X e Tesla. Un progetto stoppato sul nascere, a causa dei troppi account fake. Ora questa novità, che fa rima con liquidità, quella che serve a Elon Musk.