Come fare mirroring da smartphone a pc

La duttilità e la flessibilità degli strumenti tecnologici è ormai un tratto fondamentale della nostra società, sempre più connessa ed alla costante ricerca di mezzi che possano semplificare i ritmi di vita parecchio elevati: ecco perché negli ultimi anni sono parecchi i dispositivi che sono stati progettati e realizzati nell’ottica di un’interscambiabilità dei dati sempre più forte e profonda.

A questo proposito è davvero utile prendere in considerazione una serie di consigli per scegliere un pc che possa rispondere a questo tipo di esigenze e rispecchiare tale avanzamento tecnologico e di pensiero. Una delle modalità sulle quali si è insistito con maggiore determinazione in questi anni è certamente il mirroring. Una pratica estremamente diffusa e che continua ad essere protagonista di studi volti a migliorarla. Ma di cosa si tratta e come si mette in atto? Andiamo a vedere.

Screen mirroring: che cos’è

Cominciamo dal principio: a che cosa facciamo riferimento quando parliamo di mirroring? Il concetto di fondo, proprio come suggerisce il nome, deriva dall’idea di specchio: copiare quindi in maniera “speculare” – inteso in questo caso come realistica e fedelissima – i dati tra due schermi. Prendere in sostanza le informazioni presenti sullo schermo di un primo, determinato dispositivo e riprodurle su quello di un altro apparecchio tecnologico.

Si tratta di una pratica messa in atto sempre più spesso perché può rivelarsi estremamente utile in fase di lettura o di dimostrazione: il primo dispositivo è infatti nella quasi totalità dei casi uno smartphone, mentre lo schermo di destinazione è quello di un apparecchio dalle dimensioni più elevate, che possa quindi permettere al nostro interlocutore di vedere in maniera migliore, più chiara ed accurata, quello che c’è scritto nel documento che stiamo prendendo in considerazione. Insomma, poter vedere bene senza sforzarsi.

Fatta questa premessa molto generale, dobbiamo però andare ad osservare come lo screen mirroring sia effettuabile nella pratica, e scopriremo che le alternative e le possibilità di questa operazione sono davvero elevate, così come i possibili match tra strumenti differenti. Proviamo ad approfondire l’argomento nel paragrafo successivo.

Come è possibile farlo da smartphone a PC

Prendiamo in considerazione una delle casistiche più diffuse, elevate e praticate: quella in cui vogliamo effettuare lo screen mirroring dal nostro smartphone ad un PC. Come anticipato, esistono varie modalità per mettere in atto questo processo. Cominciamo da quelle più scontate e in un certo senso anche più semplici: la trasmissione dei dati tra i due schermi può infatti avvenire tramite una connessione con cavo USB oppure utilizzando il Display Wireless: senza fare affidamento quindi ad applicazioni terze.

Per mettere in atto la modalità di Display Wireless sarà necessario cercare l’applicazione Connetti sul menù Start (in Windows 10) ed aprirla; nel frattempo, potremo selezionare Altre Impostazioni > Trasmetti > Attiva Display Wireless sul menù di controllo del telefono. In questo modo dovrebbe comparire il nome del PC tra i possibili dispositivi di ricezione e, selezionandolo, la connessione sarà effettuata.

Se invece volessimo risparmiare sulle tempistiche, allora ci sarebbero diverse applicazioni per effettuare tale procedimento. La più diffusa ed efficace è senza ombra di dubbio Airdroid: un’applicazione di trasferimento file che comprende anche per l’appunto AirMirroring, una funzione di mirroring incorporata senza cavi. È fondamentale per utilizzarla scaricare il programma per PC.

In alternativa, potremmo optare per l’applicazione ApowerMirror da scaricare ancora una volta sullo smartphone: in questo caso sarà possibile anche fare registrazioni e screenshot di tutto ciò che compare sullo schermo. Tutti gli strumenti elencati finora sono sicuramente utili ed efficaci, ma sono a pagamento. Nel caso in cui volessimo invece una soluzione gratuita, potremmo trovare il nostro prodotto perfetto in LetsView, un’applicazione che funziona attraverso la generazione di codice QR e codice PIN.